Programma corsi RomaTre 2014-2015
2014
PRIMO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Civiltà Bizantina
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/07
Titolo del modulo:
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: I semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Obiettivi formativi
Attraverso l’analisi di una tra le più popolari opere della letteratura bizantina, il “Barlaam e Ioasaf” (fine X-inizio XI secolo), dei suoi problemi filologici ma anche dei suoi contenuti letterari e filosofici, leggendari e sapienziali, della loro genesi e migrazione, della loro diffusione e influenza, il corso si propone di fornire agli studenti un caso esemplare di indagine filologica bizantinistica, ma anche un esempio vivo e concreto di quel ruolo di mediazione tra culture e tradizioni che fu eminentemente proprio della civiltà letteraria bizantina.
Contenuti del corso
Tenendo presente la nuova edizione critica di Robert Volk (Historia animae utilis de Barlaam et Ioasaph, I-II, Berlin – New York 2006-2009, che solo oggi di fatto ha rimpiazzato l’editio princeps ottocentesca di Jean François Boissonade) e in particolare i suoi monumentali prolegomeni (Einführung, ivi, vol. II), il corso darà conto delle nuove e cruciali acquisizioni scientifiche emerse dalla comunità degli studiosi, in particolare negli ultimi trent’anni, e si studierà di analizzare, sia pure in termini sintetici, e quanto meglio possibile chiarire i problemi filologici posti dal testo greco.
Proporrà anzitutto la lettura di questo rewriting cristiano della vita del Buddha, sorta di “Siddharta” bizantino dagli avvincenti tratti letterari, e affronterà il senso culturale dell’opera nell’ambito della civiltà bizantina e più circostanziatamente nel contesto della speculazione post-iconoclasta e del cosiddetto enciclopedismo del X-XI secolo.
Integrando nel quadro anche elementi tralasciati dall’editore critico tedesco, come quelli legati agli studi orientalistici, in particolare sul buddhismo e sul manicheismo, il corso deluciderà quindi l’evoluzione del nucleo narrativo dell’opera dalle versioni orientali della vita del Buddha alla cristianizzazione georgiana alla formalizzazione e all’attribuzione autoriale della narrazione greco-bizantina, sino alla fortuna del testo principale e dei suoi apologhi in età moderna e contemporanea.
Il “Barlaam e Ioasaf” infatti, scritto — o meglio riscritto, secondo una concezione eminentemente bizantina della letteratura — da un autore del X secolo, Eutimio di Iviron, colto e aristocratico ostaggio georgiano educato a Costantinopoli e poi fattosi monaco sul Monte Athos nel neo-fondato monastero 'degli Iberi' (e non, come vorrebbe un'antica e radicata tradizione, nell’VIII secolo, in età iconoclasta, da Giovanni Damasceno o da un altro non meglio precisato ‘monaco Giovanni’ del monastero di Mar Saba in Palestina), non solo ha profondamente influenzato tutto il medioevo occidentale, ma, da Boccaccio a Shakespeare, da Calderon de la Barca a Tolstoj fino a Hofmannstahl e a Borges, l’intera letteratura europea moderna.
Per il tramite di Bisanzio, della lingua e del linguaggio culturale della sua intelligencija, gli studenti avranno perciò modo di iniziarsi o di approfondire la loro iniziazione non solo alla millenaria continuazione storica della prima Roma in quella seconda Roma che fu a tutti gli effetti Costantinopoli, e non solo alla sconfinata applicazione bizantinistica del metodo filologico classico, ma anche — così come secoli prima di loro i lettori e uditori medievali della “vita bizantina del Buddha” — alla storia (e geografia) della millenaria e connaturatamente sincretistica diffusione in in occidente dell’insegnamento buddhista, penetrato nella paideia greca fin dai tempi di Alessandro, avanzato lungo la rete viaria dell’impero romano tardoantico, trasfuso in scrittura in quella civiltà del libro che fu la civiltà bizantina.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- S. Ronchey – P. Cesaretti (a c. di), Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha, Torino, Einaudi NUE 2012
- S. Ronchey, Lo stato bizantino, Einaudi PBE 2002
B) Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
- G. Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, Einaudi Tascabili 2005- A. Kazhdan – S. Ronchey, L'aristocrazia bizantina, Palermo 19992
- J.-C. Cheynet (a c. di), Il mondo bizantino, II: l’Impero bizantino (641-1204), edizione italiana a cura di S. Ronchey e T. Braccini, Einaudi 2008
- C. Diehl, Figure bizantine, trad. it., introd. di Silvia Ronchey, Einaudi 2007
C) Testi per approfondimenti (a scelta)
Testi in lingua italiana
- E.V. Maltese, La migrazione dei testi: il caso di Bisanzio, in E.V. Maltese, Dimensioni bizantine. Tra autori, testi e lettori, Alessandria 2007, pp. 233-246
- E.V. Maltese, La novella bizantina tra Oriente e Occidente, in Impero Romano d’Oriente (pubblicazione online)
- A. Siclari, L’apologo del Barlaam e Joasaph e la letteratura agiografica degli exempla, in G. Schianchi (a c. di), Il battistero di Parma. Iconografia, iconologia, fonti letterarie, Milano 1999, pp. 351-373
- A. Zucco, Il significato originario di un’antica parabola (Mah?bh., XI,5,6,7) e la sua diffusione letteraria e artistica in Oriente e in Occidente, Genova 1971
- R. Manselli, La leggenda di Barlaam e Joasaph a Bisanzio e nell’Europa romanza, in AA. VV., Il secolo XII: religione popolare ed eresia, Roma 1995, pp. 195-208
- G. Cicali, L'occultamento del principe. Lorenzo il Magnifico e il Barlaam e Josafat di Bernardo Pulci, “Quaderni d'Italianistica” 27/2 (2006).
- H. Hesse, Siddharta, trad. it. di M. Mila, Milano, Adelphi, 1973
- L. Tolstoj, La confessione (1882), trad. it., Milano, Mondadori, 2010
- C. Baudelaire, Il mio cuore messo a nudo, trad. it., Milano, Adelphi 1983
- J. L. Borges, Cos’è il buddismo, trad. it., Roma, Newton Compton, 1995
Testi in lingua straniera
- R. Volk, Einführung, in Historia animae utilis de Barlaam et Ioasaph, I, Berlin – New York 2009
-D.M. Lang, Introduction, in G.R. Woodward – H. Mattingly (edd.), [St. John Damascene.] Barlaam and Ioasaph, London – Cambridge, Ma. 1967
- L. Garland – S. Rapp, Mary ‘of Alania’: Woman and Empress Between Two Worlds, in L. Garland (a c. di), Byzantine Women. Varieties of Experience. AD 800-1200, London 2006
- F. Max Müller, On the Migration of Fables, in Selected Essays on Language, Mythology and Religion, New York 1881 (TESTO DISPONIBILE ONLINE)
- O. de la Cruz, El Barlaam y Josafat de Lope de Vega, “Anuario Lope de Vega” 5 (1999), pp. 73–82
- Tatiana Sklanczenko, The Legend of Buddha’s Life in the Works of Russian Writers, “Études Slaves et Est-Européennes” 4 (1959-1960), pp. 226-234
Mpergades, Apokopos; He boskopoula, ed. A. Stylianos, Athena 19793
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it
SECONDO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Filologia Classica e Tardoantica I
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/05
Titolo del modulo: Fondamenti di Storia della Tradizione e Critica del Testo
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: I semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Obiettivi formativi
Il corso si propone di far acquisire agli studenti una ragionevole padronanza di quella scienza e di quella disciplina, che chiamiamo storia della tradizione e critica del testo, attraverso la comprensione delle sue radici storiche: dalla millenaria esperienza “umanistica” bizantina, attraverso l’umanesimo occidentale propriamente detto, fino agli sviluppi metodologici che segneranno la nascita della disciplina filologica in età moderna e agli ultimi approdi degli studiosi contemporanei.
Contenuti del corso
Il primo modulo del corso si propone di introdurre alla comprensione teorica della materia ripercorrendo anzitutto la storia degli studi di filologia classica a partire dal cosiddetto “primo umanesimo bizantino” (IX-X secolo) per poi approdare, attraverso lo studio delle cosiddette “rinascenze” bizantine (macedone, XI secolo; comnena, XII secolo; paleologa, XIV-XV secolo) e degli studiosi suoi protagonisti, a quell’umanesimo occidentale europeo, diretto erede dell’umanesimo bizantino tra la fine del XIV secolo e il XV secolo, e a quell’ultima e massima delle rinascenze bizantine, che chiamiamo Rinascimento. Proseguendo nella storia della filologia e prendendo in esame, nel Seicento oxoniense, la svolta metodologica di Richard Bentley, ci si soffermerà sul complesso percorso che condurrà alla genesi del metodo del Lachmann. Si esaminerà il metodo lachmanniano nei suoi punti essenziali, e si confronteranno questi ultimi con quelli enunciati nella Critica del testo di Paul Maas, prendendo in esame anche altri scritti di padri della filologia novecentesca, come Giorgio Pasquali. Infine, per completare tale panoramica teorica e introdurre gli studenti alle più recenti acquisizioni metodologiche, si prenderanno in esame gli sviluppi della “critica esterna”, dunque della storia dei codici e delle applicazioni della codicologia alla storia della tradizione manoscritta.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- Paul Maas, Critica del testo, trad. it., Firenze, Le Monnier, 1984
- U. von Wilamowitz-Möllendorf, Storia della filologia classica, trad. it., Torino, Einaudi, 1997
B) Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
- Giorgio Pasquali, Storia della tradizione e critica del testo, Firenze, Le Lettere, 1988
- G. Pasquali, Filologia e storia, Mondadori Education (Bibliotechina del Saggiatore), Milano 1998
- Hermann Ferdinand Fränkel, Testo critico e critica del testo, Firenze, Le Monnier, 1983
- Sebastiano Timpanaro, La genesi del metodo del Lachmann, Torino, UTET, 2004
- L. D. Reynolds - N.G. Wilson, Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, trad. it., Padova, Antenore, 1987
- G. Cavallo, Libri, editori e pubblico nel mondo antico, Roma-Bari, Laterza 1975
- Nigel Wilson, Filologi bizantini, trad. it., Napoli, Morano, 1990
- A. Stussi, Fondamenti di critica testuale, Bologna, Il Mulino 2006 (seconda ed.)
- Fabio Stok, I classici dal papiro a internet, Roma, Carocci 2012
- Marina Scialuga, Introduzione allo studio della filologia classica, Alessandria, Edizioni Dell'Orso, 2003
- Martin Litchfield West, Critica del testo e tecnica dell'edizione, trad. it, Palermo, L'Epos, 1991 (ed. or. Textual Criticism and Editorial Technique Applicable to Greek and Latin Texts, Stuttgart, Teubner, 1973)
C) Testi in lingua straniera
- J.E. Sandys, A History of Classical Scholarship, third edition, Cambridge 1921
- A. Dain, Les manuscrits, Paris 1964
- G.B. Conte, Ope ingenii: experiences of textual criticism, Boston, De Gruyter 2013
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it
TERZO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Filologia Classica e Tardoantica LM
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/05
Titolo del modulo: La constitutio textus. Laboratorio di ecdotica
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: II semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Obiettivi formativi
Il modulo LM di Filologia Classica e Tardoantica si propone di iniziare gli studenti del corso di laurea magistrale alla vera e propria prassi ecdotica, ponendoli a diretto e attivo confronto con la molteplicità e complessità dei processi necessari alla constitutio textus di un’edizione critica aggiornata alle più recenti tecniche e metodologie di ricerca e di allestimento del testo critico e degli apparati, così come dei prolegomeni, degli indici e degli altri sussidi editoriali, partendo sempre e comunque, tuttavia, dall’esame dei testimoni manoscritti e dalla ricostruzione delle loro vicende, l’uno preliminare, l’altra complementare alla recensio e alla costituzione dello stemma codicum così come di una pur congetturale storia della tradizione.
Contenuti del corso
Gli studenti verranno introdotti nel ‘laboratorio’ dell’edizione, in corso di stampa, di un importante e finora criticamente inesplorato testo di Eustazio di Tessalonica: l’Exegesis in canonem iambicum, ultima fatica del grande antichista bizantino del XII secolo, destinata con ogni probabilità all’insegnamento superiore costantinopolitano. Il testo eustaziano è notevole non solo per la vastità e varietà di problemi di ordine ecdotico e più latamente critico-metodologico che pone al filologo suo editore, ma anche per il cospicuo tesoro di tradizione indiretta di testi classici e tardoantichi, che reca in sé e che ancora attende di essere completamente disseppellito, vagliato, studiato, nonché adeguatamente documentato in sede di apparatus fontium et testimoniorum. Oltre alla recensio e alla critica “interna’”del testo, si prenderanno in esame anche elementi fondamentali della “critica esterna”, dunque della storia dei codici e delle applicazioni della codicologia alla storia della tradizione manoscritta.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- S. Ronchey – P. Cesaretti (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2014
- S. Ronchey, Introduzione storico-filologica, in P. Cesaretti – S. Ronchey (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2014
- P. Cesaretti, Introduzione storico-letteraria, in P. Cesaretti – S. Ronchey (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2013
B) Testi a scelta da portare all’esame
- S. Ronchey, L’ Exegesis in Canonem Iambicum di Eustazio di Tessalonica. Saggio di edizione critica (acrostico-irmo dell’ode prima), “Aevum” 59 (1985), pp. 241-266.
- S. Ronchey, Crise et continuité à Byzance. Georges Choiroboskos, Jean Arklas: deux auteurs de l’époque iconoclaste dans le prologue de l’ exegesis in canonem iambicum d’Eustathe de Théssalonique, IntByzCongr 1986, pp. 297-298.
- S. Ronchey, Sulla datazione dell’ Exegesis in Canonem Iambicum di Eustazio di Tessalonica, Ath, N.S. 74 (1986), pp. 103-110.
- P. Cesaretti, Eustazio di Tessalonica e l'etimologia di physis: una fonte stoica?, SCO 36 (1986), pp. 139-145.
- S. Ronchey, Riferimenti pindarici nell’ exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, QUCC, N.S. 25 (1987), pp. 53-56.
- P. Cesaretti, Eustathios' Commentary on the pentecostal Hymn ascribed to St John Damascene: a New Critical Edition, SKBSB 5 (1987), pp. 19-22.
- P. Cesaretti, Interpretazioni aristofanee nel commento di Eustazio all'inno pentecostale attribuito a Giovanni Damasceno, RFC 3 (1987), pp. 169-213.
- P. Cesaretti, Su Eustazio e Venezia, Aev 62 (1988), pp. 218-227.
- S. Ronchey, An Introduction to Eustathios’ Exegesis in Canonem Iambicum, DOP 45 (1991), pp. 149-158.
- P. Cesaretti, Allegoristi di Omero a Bisanzio. Ricerche ermeneutiche (XI-XII secolo), Milano 1991.
- S. Ronchey, Those “whose writings were exchanged”. John of Damascus, George Choeroboscus and John ‘Arklas’ according to the Prooimion of Eustathius’s Exegesis in Canonem Iambicum de Pentecoste, in Sode - Takács 2001, pp. 327-336.
C) Testi aggiuntivi da consultare
Textual Transmission in Byzantium: between Textual Criticism and Quellenforschung, a c. di J. SIGNES CODOÑER e I. PÉREZ MARTÍN, Turnhout, Brepols, 2014
Storia e storie della lingua greca, a c. di C. Carpinato e O. Tribulato, Venezia, Edizioni Ca´Foscari, 2014.
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it
Uno dei partecipanti al corso, ispirato dai contenuti del secondo modulo ha realizzato in Armenia il seguente reportage.