Programma corsi RomaTre 2015-2016
PRIMO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Civiltà Bizantina
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/07
Titolo del modulo: COSTANTINOPOLI, 29 MAGGIO 1453: CADUTA O CONQUISTA? LO “SCONTRO DI CIVILTA’” CHE SIGILLO’ L’INIZIO DELL’ERA MODERNA NELLA TESTIMONIANZA DELLE FONTI
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: I semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Vi sono giorni che possono cambiare la storia, date che diventano un simbolo, un ologramma, un mantra. Si pensi alla sigla Nine Eleven, all’11 settembre 2002, alla caduta delle Torri Gemelle, che ha impresso al nascente XXI secolo il sigillo di quello che viene chiamato uno “scontro di civiltà”. O anche date meno agghiaccianti, ma ugualmente simboliche, come quelle alle quali si è soliti riferire la nascita dell’età moderna: il 1492, quando la scoperta dell’America proiettò lontano dall’area d’irradiazione dell’impero romano e poi bizantino, cioè di quello che Fernand Braudel ha chiamato il Mediterraneo Maggiore, le rotte commerciali che per secoli si erano contese Genova e Venezia; o il 1517, quando Martin Lutero affisse le sue novantacinque tesi sul portale della chiesa del castello di Wittemberg.
Ma questi due eventi sono strettamente legati a un terzo, anzi, se ne potrebbero considerare epifenomeni. Se volessimo indicare la data che veramente segna l’inizio dell’età moderna, perché è anche causa delle altre due, perché cambiò rotta ai traffici mediterranei, perché tolse al papato un antagonista, l’ortodossia, e lasciò spazio così alla Riforma protestante, e per mille altre ragioni, dovremmo menzionarne un’altra: quella del 29 maggio 1453, data della caduta – o conquista, a seconda dell’ottica con cui la vogliamo guardare – dell’impero di Bisanzio, e cioè, in definitiva, dell’impero romano.
Attraverso la lettura e l’esegesi delle fonti di ambo gli schieramenti in campo, ossia di quelle bizantine e occidentali, ma anche di quelle islamiche, e segnatamente dei cronisti ottomani della corte di Mehmet II, e attraverso l’analisi dei fatti e dei fenomeni che precedettero e determinarono da un lato l’espansione ottomana in direzione del Mediterraneo, dall’altro il crescente isolamento del millenario impero “romano” di Bisanzio rispetto alle nuove potenze europee, il corso si propone di indurre gli studenti a sviluppare un’autonoma opinione storica, metodologicamente fondata e articolata criticamente, su questo evento epocale, che ha cambiato la storia di due civiltà e che ha inserito violentemente e prepotentemente l’islam nella nostra storia europea: un evento che ha acquisito peraltro una nuova attualità nel quadro geopolitico a noi contemporaneo, e che viene spesso evocato dai media, in maniera tuttavia quasi sempre inesatta, influenzata da pregiudizi e condizionamenti ideologici nonché, più semplicemente, dalla superficialità con la quale la nostra storiografia occidentale, quasi sempre priva degli strumenti di cui oggi dispone la giovane disciplina bizantinistica, ha voluto semplificarlo e divulgarlo.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- S. Ronchey, Lo Stato bizantino, Torino, Einaudi, 2002
- A. Pertusi (a c. di), La caduta di Costantinopoli, 2 voll., Fondazione Lorenzo Valla / Mondadori, Milano 1976
B) Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
- G. Ostrogorsky, Storia dell’impero bizantino, Einaudi Tascabili 2005
- A. Pertusi, Testi inediti e poco noti sulla caduta di Costantinopoli. Edizione postuma a c. di A. Carile, Pàtron, Bologna 1983
- A. Pertusi, Fine di Bisanzio e fine del mondo. Significato e ruolo storico delle profezie sulla caduta di Costantinopoli in Oriente e in Occidente. Edizione postuma a c. di E. Morini, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, Roma 1988
- S. Runciman, Gli ultimi giorni di Costantinopoli (trad. it.), Piemme, Casale Monferrato, 1997
- I. Djuric, Il crepuscolo di Bisanzio (1392-1448) (trad. it.), Donzelli, Roma 1989
- F. Babinger, Maometto il Conquistatore, Einaudi, Torino 1970
- N. Gürsel, Il romanzo del Conquistatore, Pironti, Napoli 1997
C) Testi in lingua straniera
- E. Pears, The Destruction of the Greek Empire and the Story of the Capture of Constantinople by the Turks, London 1903
- G. Schlumberger, Le siège de Constantinople en 1453, Plon, Paris 1922
- G. Walter, La ruine de Byzance (1204-1453), Albin Michel, Paris 1958
- D.M. Nicol, The End of the Byzantine Empire, Edward Arnold Publishers, London 1979
- D.M. Nicol, The Immortal Emperor. The Life and Legend of Constantine Palaiologos, Last Emperor of the Romans, Cambridge University Press, 1992
- R. Crowley, 1453. The Holy War for Constantinople and the Crash of Islam and the West, Hyperion, New York 2005;
- C. Imber, The Ottoman Empire, 1300-1650. The Structure of Power, Palgrave Macmillan, New York 2002
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it
SECONDO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Filologia Classica e Tardoantica I
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/05
Titolo del modulo: FONDAMENTI DI STORIA DELLA TRADIZIONE E CRITICA DEL TESTO
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: I semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Il corso si propone di far acquisire agli studenti una ragionevole padronanza di quella scienza e di quella disciplina un tempo denominate storia della tradizione e critica del testo, mediante la loro comprensione teorica, la loro assimilazione pratica e la loro finale applicazione a un’agile campionatura di testi greci, scelti tra quelli su cui la scienza filologica si è finora poco esercitata, la cui constitutio textus è ancora pionieristica e la cui discussione, pertanto, ancora aperta e in grado di stupire e fors'anche divertire chi vi si dedica. Tutto ciò allo scopo di iniziare gli studenti fin dagli esordi del loro curriculum non solo a una prospettiva storica e a una visione critica nel loro rapporto coi testi, ma anche a una disposizione alla ricerca intellettuale libera e scevra da pregiudizi, in definitiva a un metodo, quello filologico, che si ritiene valido per l'esplorazione di tutto il reale.
Dopo una presentazione del soggetto e del significato del corso monografico e una premessa sulle radici storiche e filosofiche della nascita della disciplina filologica in età moderna, si illustreranno le principali tappe della teorizzazione della filologia come metodo, da Richard Bentley a Karl Lachmann fino a Giorgio Pasquali e a Paul Maas. Gli studenti verranno introdotti alla lettura dei manoscritti e alla comprensione delle tecniche materiali, dei procedimenti interiori e di qui della genesi e delle tipologie degli errori dei loro copisti. Si prenderanno in esame gli sviluppi della “critica esterna”, dunque della storia dei codici e delle applicazioni della codicologia alla storia della tradizione manoscritta, si mostrerà attraverso quali vicissitudini i codici degli autori antichi sono giunti fino a noi e si affronteranno pertanto, sia pure per sommi capi, i meccanismi generali che determinano il tramandarsi dei testi dal mondo antico a quello moderno per il lungo e complesso tramite - cronologico e geografico - dell'erudizione bizantina.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- P. Maas, Critica del testo, trad. it., Firenze, Le Monnier, 1984
- U. von Wilamowitz-Möllendorf, Storia della filologia classica, trad. it., Torino, Einaudi, 1997
B) Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
- Giorgio Pasquali, Storia della tradizione e critica del testo, Firenze, Le Lettere, 1988
- G. Pasquali, Le « leggi» della filologia, in Id., Filologia e storia, Mondadori Education (Bibliotechina del Saggiatore), Milano 1998
- H. F. Fränkel, Testo critico e critica del testo, Firenze, Le Monnier, 1983
- S. Timpanaro, La genesi del metodo del Lachmann, Torino, UTET, 2004
- L. D. Reynolds - N.G. Wilson, Copisti e filologi. La tradizione dei classici dall'antichità ai tempi moderni, trad. it., Padova, Antenore, 1987
- Nigel Wilson, Filologi bizantini, trad. it., Napoli, Morano, 1990
- G. Cavallo (a c. di) , Libri, editori e pubblico nel mondo antico, Roma-Bari, Laterza 1975
- G. Cavallo (a c. di), Libri e lettori nel mondo bizantino, Roma-Bari, Laterza 1982
- G. Cavallo (a c. di), Le biblioteche nel mondo antico e medievale, Roma-Bari, Editori Laterza 1988
- L. Canfora, Le collezioni superstiti, in: Lo spazio letterario della Grecia antica, II. La ricezione e l’attualizzazione del testo, Roma, Salerno editrice 1995, pp. 95-250
- L. Canfora, La biblioteca scomparsa, Palermo, Sellerio, 1986
- L. Canfora, Il copista come autore, Palermo (Sellerio) 2002
- R. Tosi, Studi sulla tradizione indiretta dei classici greci, Bologna (CLUEB) 1988, Introduzione,pp. 31-57
- A. Stussi, Fondamenti di critica testuale, Bologna, Il Mulino 2006 (seconda ed.)
- Fabio Stok, I classici dal papiro a internet, Roma, Carocci 2012
- Marina Scialuga, Introduzione allo studio della filologia classica, Alessandria, Edizioni Dell'Orso, 2003
- Martin Litchfield West, Critica del testo e tecnica dell'edizione, trad. it, Palermo, L'Epos, 1991, (ed. or. Textual Criticism and Editorial Technique Applicable to Greek and Latin Texts, Stuttgart, Teubner, 1973),
C) Testi in lingua straniera
- J.E. Sandys, A History of Classical Scholarship, third edition, Cambridge 1921
[testo online: https://archive.org/details/historyofclassic00sanduoft
Pdf:https://ia800306.us.archive.org/19/items/historyofclassic00sanduoft/historyofclassic00sanduoft_bw.pdf
- A. Dain, Les manuscrits, Paris 1964
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it
TERZO MODULO
Titolo dell’insegnamento: Filologia Classica e Tardoantica LM
Nome del docente: Prof. Silvia Ronchey
Settore scientifico disciplinare (ssd): L-FIL-LET/05
Titolo del modulo: LA CONSTITUTIO TEXTUS. LABORATORIO DI ECDOTICA
Durata in ore: 36
Frontali: 36
Totale: 36
Crediti formativi universitari (cfu): 6
Tipologia dell’esame: orale
Semestre di riferimento: II semestre
DESCRIZIONE DELLO SVOLGIMENTO DEL CORSO
Il modulo LM di Filologia Classica e Tardoantica si propone di iniziare gli studenti del corso di laurea magistrale alla vera e propria prassi ecdotica, ponendoli a diretto e attivo confronto con la molteplicità e complessità dei processi necessari alla constitutio textus di un’edizione critica aggiornata alle più recenti tecniche e metodologie di ricerca e di allestimento del testo critico e degli apparati, così come dei prolegomeni, degli indici e degli altri sussidi editoriali, partendo sempre e comunque, tuttavia, dall’esame dei testimoni manoscritti e dalla ricostruzione delle loro vicende, l’uno preliminare, l’altra complementare alla recensio e alla costituzione dello stemma codicum così come di una pur congetturale storia della tradizione.
Gli studenti verranno introdotti nel ‘laboratorio’ della recente edizione di un importante e finora criticamente inesplorato testo del più grande antichista bizantino, Eustazio di Tessalonica: l’Exegesis in canonem iambicum, ultima fatica dell’autore, destinata con ogni probabilità all’insegnamento superiore nella Costantinopoli dello scorcio del XII secolo, forse all’interno del didaskaleion del monastero di Prodromos Petra, all’interno del quale si sviluppò e rimase probabilmente circoscritta la storia della sua tradizione. Il testo eustaziano è notevole non solo per la vastità e varietà di problemi di ordine ecdotico e più latamente critico-metodologico che pone al filologo suo editore, ma anche per il cospicuo tesoro di tradizione indiretta di testi classici e tardoantichi, che reca in sé e che ancora attende di essere completamente disseppellito, vagliato, studiato, nonché adeguatamente documentato in sede di apparatus fontium et testimoniorum.
Bibliografia
A) Testi obbligatori
- S. Ronchey – P. Cesaretti (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2013
- S. Ronchey, Introduzione storico-filologica, in P. Cesaretti – S. Ronchey (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2013
- P. Cesaretti, Introduzione storico-letteraria, in P. Cesaretti – S. Ronchey (edd.), Eustathii exegesis in canonem iambicum de Pentecoste, De Gruyter, Berlin-New York, 2013
B) Testi aggiuntivi da portare all’esame (a scelta)
- S. Ronchey, L’ Exegesis in Canonem Iambicum di Eustazio di Tessalonica. Saggio di edizione critica (acrostico-irmo dell’ode prima), Aev 59 (1985), pp. 241-266.
- S. Ronchey, Crise et continuité à Byzance. Georges Choiroboskos, Jean Arklas: deux auteurs de l’époque iconoclaste dans le prologue de l’ exegesis in canonem iambicum d’Eustathe de Théssalonique, IntByzCongr 1986, pp. 297-298.
- S. Ronchey, Sulla datazione dell’ Exegesis in Canonem Iambicum di Eustazio di Tessalonica, Ath, N.S. 74 (1986), pp. 103-110.
- P. Cesaretti, Eustazio di Tessalonica e l'etimologia di physis: una fonte stoica?, SCO 36 (1986), pp. 139-145.
- S. Ronchey, Riferimenti pindarici nell’ exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, QUCC, N.S. 25 (1987), pp. 53-56.
- P. Cesaretti, Eustathios' Commentary on the pentecostal Hymn ascribed to St John Damascene: a New Critical Edition, SKBSB 5 (1987), pp. 19-22.
- P. Cesaretti, Interpretazioni aristofanee nel commento di Eustazio all'inno pentecostale attribuito a Giovanni Damasceno, RFC 3 (1987), pp. 169-213.
- P. Cesaretti, Su Eustazio e Venezia, Aev 62 (1988), pp. 218-227.
- S. Ronchey, An Introduction to Eustathios’ Exegesis in Canonem Iambicum, DOP 45 (1991), pp. 149-158.
- P. Cesaretti, Allegoristi di Omero a Bisanzio. Ricerche ermeneutiche (XI-XII secolo), Milano 1991.
- S. Ronchey, Those “whose writings were exchanged”. John of Damascus, George Choeroboscus and John ‘Arklas’ according to the Prooimion of Eustathius’s Exegesis in Canonem Iambicum de Pentecoste, in Sode - Takács 2001, pp. 327-336.
Contatto email del docente: silvia.ronchey@uniroma3.it