S. Ronchey, Orthodoxy on Sale: the Last Byzantine, and the Lost Crusade, in E. Jeffreys (ed.), Proceedings of the 21st International Congress in Byzantine Studies, London, 21-26 August 2006, I-III, Aldershot, Ashgate, 2006, I, pp. 313-344.
Il contributo ricostruisce e riassume, sotto forma di relazione congressuale, i vari aspetti e momenti del piano di "salvataggio occidentale di Bisanzio", che ebbe per protagonisti Enea Silvio Piccolomini, Bessarione e Tommaso Paleologo, sottolineandone in particolare le implicazioni ideologiche e dottrinali. Tommaso, sovrano in pectore della Nuova Bisanzio che avrebbe dovuto costituirsi nel Peloponneso una volta liberato dai turchi grazie alla crociata indetta da Pio II al Concilio di Mantova del 1459, recò con sé poco dopo in Italia, dietro probabile suggerimento di Bessarione, la reliquia della testa di Sant'Andrea, evangelizzatore del Peloponneso e patrono della Chiesa d’Oriente. La traslazione del capo di Sant’Andra fu un evento solenne e carico di simbolismi, commemorato, fra l’altro, in importanti committenze artistiche. L'idea di una crociata antiturca delle potenze occidentali sotto l’egida del papato si era concretizzata per la prima volta poco dopo il concilio di Ferrara-Firenze, il passaggio di Bessarione all'ala unionista e la conseguente, ancorché virtuale e “realpolitica”, unione delle chiese. Dopo il fallimento, tuttavia, della Crociata di Varna, ad essere caldeggiato dal papa restò il progetto di fondazione di una “Nuova Bisanzio” in Morea, basato sulle realistiche proposte politiche elaborate da Giorgio Gemisto Pletone e dalla scuola a Mistrà. Il progetto era appoggiato da un clan di signorie filo-bizantine, imparentate attraverso i Malatesta con i Paleologhi, ma la sua posta più alta era la prospettiva di una riunificazione della Prima e della Seconda Roma in una sola entità giuridica dominata dal papa. Le aspettative e i cruciali intrecci politici, ideologici, religiosi di quest'epoca si rispecchiano, in maniera allegorica, nel Corteo dei Magi di Benozzo Gozzoli e nella Flagellazione di Piero della Francesca. Tuttavia, dopo l’annuncio di Pio II a Mantova, andarono rapidamente scemando le adesioni internazionali al suo piano di spedizione antiturca, che vide il suo epilogo con la morte del pontefice, fino all'ultimo suo strenuo sostenitore, ad Ancona. Persa all'Occidente, l'eredità giuridica del titolo imperiale di Bisanzio passò alla Russia, grazie al matrimonio – machiavellicamente orchestrato da Bessarione – tra l'ultima principessa paleologa, Zoe, e Ivan III Vasilevi? di Mosca. L'ideologia della basileia di diritto divino e l'ortodossia, manipolata per decenni, vennero riassorbite nell’impero della Terza Roma.
CITAZIONI
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Keywords
- Civiltà bizantina
- Fine di Bisanzio
- Caduta di Costantinopoli
- Storia tardobizantina
- Oltrevita di Bisanzio
- Bisanzio e l’umanesimo
- Umanisti bizantini
- Bessarione
- Enea Silvio Piccolomini
- Pio II
- Sigismondo Pandolfo Malatesta
- Tommaso Paleologo
- Malatesta e Paleologi
- Oratio dogmatica sive de unione
- Giovanni Bekkos
- Epigraphai
- Gregorio Palamas
- Giorgio Gemisto Pletone
- Benozzo Gozzoli
- Corteo dei Magi
- Piero della Francesca
- Flagellazione di Urbino
- Concilio di Ferrara-Firenze
- Concilio di Mantova
- Zoe Paleologina
- Ivan III Vasilevič di Mosca