Silvia Ronchey

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S. Ronchey, Filosofa e martire: Ipazia tra storia della chiesa e femminismo, in R. Raffaelli (a cura di), Vicende e figure femminili in Grecia e a Roma (Atti del Convegno di Pesaro, 28-30 aprile 1994), Ancona, Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche, 1995 pp. 449-465

1995

Il contributo si divide in tre parti. Nella prima si raccolgono le più rilevanti notizie sulla vita e sul martirio di Ipazia fornite dalle fonti antiche (Suidae lexicon, Esichio di Mileto, Damascio, Socrate Scolastico, Giovanni di Nikiu): dell'assassinio di Ipazia coesistevano in origine due versioni, l’una pagana e l'altra cristiana, entrambe presenti in duplice variante, l'una più moderata e l'altra più radicale. Perduta all'Occidente quella cristiana di Giovanni di Nikiu, si tramandano invece per mezzo di Suida entrambe le narrazioni pagane – di Esichio e di Damascio –: su queste si baseranno le riflessioni dei pensatori occidentali a partire dall'età moderna.

La seconda sezione del contributo analizza la grande fortuna che la figura e la vicenda di Ipazia riscossero nella letteratura e nel pensiero europeo tra Seicento e Ottocento, pur nelle diverse prospettive assunte in area protestante e in area cattolica.

Il tema della terza sezione è l'assassinio, il “martirio laico”, di Ipazia. Sul suo carnefice, il vescovo Cirillo, convergono le accuse delle fonti cristiane e pagane, che concorrono alla trasfigurazione postuma e cristiana della donna. La recente lettura femminista ha esaltato, ma talvolta frainteso nel suo significato profondo, un aspetto importante della storia di Ipazia: il suo rapporto con la filosofia. L'esegesi delle fonti induce ad attribuirle, più che un’originalità speculativa, un carisma sacerdotale: il genere di filosofia del quale fu cultrice si inquadra nel rapporto fra la donna e il sacro, secondo quella concezione della preminenza della donna nell'ambito soprarazionale che è lascito della spiritualità tardoantica.

 

RECENSIONI

A. Borgo in Bolletino di Studi Latini 1996 (26), pp. 343-6

C. Ferone in Studi romani 1996 (44), pp. 114-117

N. Baglivi in Orpheus 1997 (18), pp. 649-651

M. Giovini in Maia 1997 (49), pp. 467-470

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