S. Ronchey, La Femme Fatale bizantina, “Palaeoslavica” 10 (2002), n° 2, “For Professor Ihor Sevcenko on his 80th birthday”, pp. 103-115.
Il contributo analizza il mito fin de siècle della Femme Fatale bizantina attraverso la figura dell'imperatrice Teodora incarnata da Sarah Bernhardt nella pièce Théodora di Victorien Sardou. Nella fortuna di questa pièce, alla quale assistettero anche il giovane Sigmund Freud e un giovanissimo Charles Diehl, si coglie la reciproca contaminazione Bisanzio/decadentismo e l’affermarsi, nella percezione dell’intero mondo bizantino, di alcuni stereotipi del mito della Femme Fatale decadente. Tra questi, un’inquietante declinazione emotiva e sensuale del potere e la sottomissione totale ad esso dell'uomo. Tratti simili, nella Cronografia di Michele Psello, vengono attribuiti a Zoe, porfirogenita Femme Fatale della dinastia macedone. Lontano dai prodotti immaginari della mitologia tardoromantica e dalle letture sessuofobiche e moralistiche di inizio Novecento, il potere femminile a Bisanzio fu in realtà, per ammissione degli stessi storici bizantini, incluso Psello, per nulla irrazionale e passionale, ma lucido quanto spregiudicato.
LINK ESTERNI
http://palaeoslavica.com/ (sito istituzionale di “Palaeoslavica”)
http://www.cinemedioevo.net/Film/cinb_teodora_1922.htm (la scheda del film di Leopoldo Carlucci)
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