S. Ronchey, “Quella piccola goccia di miele.” Migrazione di una parabola dall’Oriente a Bisanzio e da Bisanzio all’Occidente, in L. Silvano – A.M. Taragna – P. Varalda (a cura di), Virtute vir tutus. Studi di letteratura greca, bizantina e umanistica offerti a Enrico V. Maltese, Gent, Lysa, 2023 (Colibri. Collected Studies in History and Literature, 4), pp. 603-623
2023
Per la strada che dall’oriente porta a Bisanzio e da Bisanzio all’occidente «uno straordinario patrimonio narrativo, con il bagaglio delle sue mature e sofisticate soluzioni strutturali, transita
e diviene disponibile ai letterati e ai lettori europei», ha scritto in uno di suoi libri più noti Enrico Maltese. La vocazione storica di Bisanzio a svolgere un ruolo di mediazione e trasmissione culturale «non solo in senso verticale (diacronico), come veicolo dell’eredità greca antica, ma anche in senso orizzontale (sincronico)», è testimoniata, nel suo patrimonio letterario, da passaggi di storie di ascendenza giainista e buddhista come quelle incastonate nel Barlaam e Ioasaf, la vita del Buddha trasformata in speculum principis, al cui interno si annidano una serie di ‘novelle’. Quella che piú limpidamente ha fatto balzare agli occhi l’origine indiana dello schema portante è anche la più nota: la Storia dell’uomo nel burrone, attestata, fra l’altro, dal Mahabharata ma proveniente dagli avadāna buddhisti, che proprio attraverso il Barlaam e Ioasaf è dilagata in quasi tutte le letterature del mondo, dalle raccolte zen ai diari di Baudelaire. Il contributo riepiloga la peregrinazione circolare di questo ‘migrante testuale’ nello spazio letterario e iconografico di più di due millenni alla luce dei nuovi approcci metodologici forniti dagli studi recenti.