Profilo Scientifico (2018)
Silvia Ronchey
Profilo scientifico
Silvia Ronchey è professore ordinario di Civiltà bizantina presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di RomaTre. Filologia e storia si affiancano da sempre nel suo lavoro di ricerca, in cui le due discipline si mostrano inscindibili e il metodo filologico, mutuato dalla formazione classica, è indispensabile all’indagine sul millennio di Bisanzio. Questa si è attuata in costante dialogo con le fonti, non solo letterarie, cui si ancorano i due soggetti principali del suo interesse scientifico: la continuità del mondo antico, del suo pensiero e dei suoi testi, in quello bizantino; la ricezione e la fortuna di Bisanzio, e della cultura antica che pur in continua metamorfosi vi si è perpetuata, nel mondo moderno e contemporaneo.
I suoi primi lavori ermeneutici ed ecdotici hanno avuto per oggetto autori mediobizantini dalla spiccata cultura classica: politico-filosofica in Michele Psello, intellettuale di punta dell’età della dinastia macedone, di cui ha tradotto per la Fondazione Valla la Cronografia[1], alla cui ermeneutica e critica testuale ha dedicato i primi studi[2]; filologico-letteraria in Eustazio di Tessalonica, della cui Exegesis in canonem iambicum de Pentecoste ha lungo i decenni dipanato, oltreché la tradizione manoscritta, la complessa trama di citazioni e memorie dell’antico[3], producendo infine nel 2014 un’edizione critica[4] il cui apparatus fontium getta luce sulla conoscenza, la fruizione e la trasmissione, nella Costantinopoli di età comnena, dell’eredità testuale antica e dei suoi sviluppi proto e mediobizantini, il cui insegnamento e il cui studio poterono localizzarsi già nel XII secolo, come ipotizzato nell’Introduzione storico-filologica, e comunque protrarsi fino al XV anche all’interno del mouseion costantinopolitano di Prodromos Petra[5].
Tra gli anni 80 e gli anni 90 si dedica alla traduzione dei primi Acta martyrum greci[6] e allo studio del loro valore storico e della loro ricezione, fruizione ed anche strumentalizzazione nel dibattito ecclesiastico tra Riforma e Controriforma[7]. Scaturita dall’analisi testuale di questi campioni di letteratura processuale di origine solo apparentemente o parzialmente documentaria, la riflessione sulle implicazioni ideologiche e le ripercussioni anche filologiche dell’affermarsi del cristianesimo come religione di stato al tempo del cosiddetto conflitto fra pagani e cristiani tra la fine del III e la metà del V secolo apre un fronte di ricerca in cui si collocano i primi lavori sulla figura e la vicenda di Ipazia[8], poi ripresi e sviluppati nella monografia Ipazia del 2010 e nei successivi approfondimenti[9].
Alla metà degli anni 80 risale anche l’incontro con Alexander Kazhdan, che la orienterà a interventi di carattere prettamente storiografico sul millennio bizantino, a cominciare dalla revisione, implementazione e riformulazione, condotta a quattro mani con l’autore, della sua Aristocrazia bizantina[10]. E’ sempre alla collaborazione con Kazhdan e all’ispirazione metodologica del suo magistero scientifico[11] che fanno capo lavori di sintesi sul ruolo geopolitico, l’ideologia statale, la storia culturale e socio-economica di Bisanzio, come il manuale Lo Stato Bizantino e altri saggi apparsi in volumi collettanei e repertori a più mani[12].
Parallelamente, sviluppa interessi per la storia della storiografia su Bisanzio[13] e produce studi sulla fortuna di Bisanzio nell’età moderna e contemporanea, còlta sia nella rielaborazione ideologico-politica[14] sia nella ricezione letteraria[15]; nell’ambito di quest’ultima, un risalto particolare ed emblematico acquistano la figura dell’imperatrice Teodora e le sue trasfigurazioni fin-de-siècle[16]. A questo filone si ricollegano saggi sull’influsso di Bisanzio nella letteratura, nella filosofia e nell’arte novecentesca, dalle poesie bizantine di W.B. Yeats[17] all’influsso della teologia dell’icona sulla speculazione estetica contemporanea e sulla nascita dell’astrattismo[18] al recente studio sul bizantinismo di G. D’Annunzio[19], ma anche l’antologia Il romanzo di Costantinopoli, allestita con T. Braccini, sulla fortuna della Costantinopoli bizantina nella longue durée delle testimonianze delle fonti letterarie tra VI e XXI secolo[20].
Un posto a sé nella riflessione sul millenario ruolo culturale di Bisanzio, sulla sua inesausta capacità di perpetuazione e trasmissione non solo delle antiche lignées tradizionali del passato grecoromano, ma anche delle molteplici e solo apparentemente remote tradizioni narrative, speculative e filosofico-religiose circolanti in quel vasto bacino di irradiazione della civiltà ellenistico-romana che Braudel ha definito il “Mediterraneo Maggiore”, confluite nell’alveo culturale bizantino e di qui sospinte all’occidente europeo per sperimentarvi nuove e ampie fortune, occupa il cosiddetto Barlaam e Ioasaf, metamorfosi agiografica cristiana della vita del Buddha. Alla prima edizione italiana del testo, pubblicata nel 1980[21], succederà, tre decenni dopo, un’edizione riveduta e ampliata[22], accompagnata da un approfondimento storico-critico e seguita da altri interventi[23].
E’ sempre l’interesse per il percorso circolare che la tradizione culturale antica, migrata nel IV secolo a Bisanzio e qui per undici secoli perpetuata in una successione ininterrotta di premiers humanismes e rinascenze, compie a ritroso verso l’occidente al termine di quello che in Europa viene chiamato l’evo “medio”, a sostanziare, dagli anni 90, gli studi sulla tarda età paleologa, sul tramonto politico e revival cultural di Bisanzio sotto la sua ultima dinastia e sulle radici bizantine del Rinascimento europeo. L’analisi della biografia intellettuale di Bessarione, che trae spunto filologico dall’edizione dei suoi inediti scritti giovanili greci conservati nell’autografo Marc. Gr. 533[24], si estenderà alle testimonianze dirette e indirette del suo pensiero politico, al suo ruolo al concilio d’Unione del 1438-39 e alla complessa strategia esercitata nella successiva veste di “cardinale orientale” della curia romana; e si allargherà alla disamina propriamente storica del più vasto panorama politico-culturale dell’ultimo secolo di Bisanzio, come anche alle vicissitudini individuali e collettive che circondarono la caduta di Costantinopoli del 1453[25].
Gli studi sulla Realpolitik bizantina rispetto all’occidente e sulla strategia del partito unionista al concilio di Firenze[26] , sul piano di “salvataggio occidentale” di Bisanzio in Morea[27], sulla funzione delle alleanze dinastiche degli ultimi Paleologhi, sulla corte di Mistrà, sulla figura e sul destino di Cleopa Malatesta, sposa del despota Teodoro II, protettrice e condiscepola di Bessarione alla scuola platonica di Gemisto[28], confluiranno ne L’enigma di Piero[29], che alla critica delle fonti letterarie e documentarie, biografiche e prosopografiche affianca l’esame delle testimonianze iconografiche, dispiegato anche in saggi specifici,[30] e in cui si fornisce, fra l’altro, un nuovo tentativo di lettura della Flagellazione di Piero della Francesca, opera che anche quest’analisi ‘bizantina’ conferma risalente all’immediata vigilia della conferenza di Mantova, il grande summit ecclesiastico sulla questione d'oriente che riattualizzava e celebrava, nel 1459, quello tenuto a Firenze vent’anni prima[31].
La monografia del 2006 e i saggi che la precedono e la seguono tentano una ricostruzione del complesso scacchiere orientale-occidentale quattrocentesco, delle reali poste in gioco create dal vacillare del titolo imperiale di Bisanzio, del fitto intreccio di cointeressenze — politiche e religiose, culturali e dinastiche — che innervarono, lungo i decenni centrali del Quattrocento, l’ultimo disperato tentativo dell'intelligencija bizantina filoccidentale di salvare Bisanzio, e con ciò l'eredità dell'impero romano-cristiano, dalle conseguenze dell'espansione islamica.
Ai prodromi e alle conseguenze storiche dell’islamizzazione della Seconda Roma saranno dedicate le successive riflessioni sul titulus di Costantino[32] e sull’impatto della caduta dell’impero romano d’oriente nella geopolitica dell’età moderna e contemporanea[33], mentre prosegue l’ormai decennale e centrale progetto di censimento, revisione ed esegesi del corpus plurilingue di fonti letterarie e documentarie sull’assedio e la battaglia di Costantinopoli che posero nominalmente fine alla rhomaiosyne il 29 maggio 1453.
[1] Michele Psello, Imperatori di Bisanzio, I-II, Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 1984, xliii-321+391 pp.
[2] S. Ronchey, Indagini ermeneutiche e critico-testuali sulla Cronografia di Psello, 79 pp., Roma, Istituto Storico Italiano per il Medio Evo, 1985 (Studi Storici, 152), 82 pp.; S. Ronchey, Ancora sulla Cronografia di Psello, "Bullettino dell'Istituto Storico Italiano per il Medio Evo e Archivio Muratoriano" 94 (1988), pp. 367-393.
[3] S. Ronchey, L'Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica. Saggio di edizione critica (acrostico - irmo dell'ode prima), "Aevum" 59 (1985), ii, pp. 241-266; S. Ronchey, Sulla datazione dell’Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, “Athenaeum” 74 (1986), pp. 103-110; S. Ronchey, Crise et continuité à Byzance. Georges Choiroboskos, Jean Arklas: deux auteurs de l’époque iconoclaste dans le prologue de l’Exegesis in canonem iambicum d’Eustathe de Thessalonique, in The 17th International Byzantine Congress. Abstracts, Dumbarton Oaks/Georgetown University, Washington, D.C., August 3-8 1986, 1986, New Rochelle (N.Y.), Aristide D. Caratzas, 1986, pp. 297-298 ; S. Ronchey, Riferimenti pindarici nell'Exegesis in canonem iambicum di Eustazio di Tessalonica, "Quaderni Urbinati di Cultura Classica" n.s. 25 (1987), i, pp. 53-56; S. Ronchey, An Introduction to Eustathios's Exegesis in Canonem Iambicum, "Dumbarton Oaks Papers" 45 (1991), pp. 149-158; S. Ronchey, Those "whose writings were exchanged". John of Damascus, George Choeroboscus and John ‘Arklas’ according to the Prooimion of Eustathius's Exegesis in Canonem Iambicum de Pentecoste, in AA.VV., Novum Millennium. Studies in Honour of Paul Speck, a c. di C. Sode and S.Takacs, London, Ashgate, 2001, pp. 327-336. Cfr. anche, in seguito, S. Ronchey, Come tradurre i testi bizantini: il caso di Eustazio, in Del tradurre, contributi di M. Bettini, U. Fantasia, A.M. Milazzo, S. Ronchey, L. Spina, M. Vegetti, Roma-Padova, Editrice Antenore, 2011, pp. 87-94
[4] Eustathii Thessalonicensis Exegesis in canonem iambicum pentecostalem, Berlin-München-Boston 2014 [Supplementa Byzantina, 10], con Paolo Cesaretti.
[5] S. Ronchey, Introduzione storico-filologica, ivi, pp. 187*-313*.
[6] Atti e passioni dei martiri, xlix-615 pp., Milano, Mondadori/Fondazione Lorenzo Valla, 1987, 613 pp.
[7] S. Ronchey, Indagine sul martirio di San Policarpo. Critica storica e fortuna agiografica di un caso giudiziario in Asia Minore, introd. di G. Clemente, Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1990 (Nuovi Studi Storici, 6), 240 pp.; S. Ronchey, Gli atti dei martiri tra politica e letteratura, in A. Momigliano e A. Schiavone (a cura di), Storia di Roma, III/2. I luoghi e le culture, Torino, Einaudi, 1993, pp. 781-825; S. Ronchey, Il Martirio di San Policarpo e gli antichi Atti dei martiri da Baronio a oggi: dottrina ufficiale e realtà storica, in R.F. Taft (a c. di), The Christian East, its Institutions & its Thought. A Critical reflection (Orientalia Christiana Analecta 251), Roma, Pontificio Istituto Orientale, 1996, pp. 651-670; S. Ronchey, Les procès-verbaux des martyres chrétiens dans les Acta Martyrum et leur fortune, in C. Moatti (a cura di), La mémoire perdue, III, “Mélanges de l’École Française de Rome - Antiquité” 112 (2000), ii, pp. 723-752 ; S. Ronchey, Baronio e gli antichi Atti dei Martiri: dottrina ufficiale e realtà storica, in L. Gulia (a cura di), Baronio e le sue fonti. Atti del Convegno Internazionale di Studi (Sora, 10-13 ottobre 2007), Sora, Centro di Studi Sorani «Vincenzo Patriarca», 2009, pp. 301-325).
[8] S. Ronchey, Ipazia, l'intellettuale, in Roma al femminile, a c. di A.Fraschetti, Roma, Laterza, 1994, pp. 213-258, trad. ingl. S. Ronchey, Hypatia the Intellectual, in A. Fraschetti (ed.), Roman Women, Chicago & London, The University of Chicago Press, 2001, pp. 160-189; S. Ronchey, Filosofa e martire: Ipazia tra storia della chiesa e femminismo, in R. Raffaelli (a cura di), Vicende e figure femminili in Grecia e a Roma (Atti del Convegno di Pesaro, 28-30 aprile 1994), Ancona, Commissione per le Pari Opportunità della Regione Marche, 1995 pp. 449-465; S. Ronchey, Adoring Hypatia. Platonic Love, or the Conflicting Emotions a Byzantine Teacher May Arouse, “Porphyra” (dicembre 2005), pp. 129-138.
[9] S. Ronchey, Ipazia. La vera storia, Milano, Rizzoli, 2010, più volte ristampato (in corso di traduzione inglese), seguita da S. Ronchey, Perché Cirillo assassinò Ipazia?, in Tolleranza religiosa in età tardoantica: IV-V secolo. Atti delle Giornate di studio sull’età tardoantica, Roma, 26-27 maggio 2013, a cura di A. Marcone, U. Roberto, I. Tantillo, Cassino, Edizioni Università di Cassino, 2014, pp. 135-177.
[10] A. Kazhdan - S. Ronchey, L’aristocrazia bizantina, Palermo, Sellerio, 1997 e 1999 (nuova edizione riveduta e aggiornata, con postfazione di L. Canfora).
[11] Sul quale cfr. S. Ronchey, La passione di Kazhdan per Bisanzio, “Quaderni di Storia” 46 (1997), pp. 5-24; S. Ronchey, Kazhdan, l’oligarchia sovietica e l'aristocrazia bizantina, in A. Kazhdan - S. Ronchey, L’aristocrazia bizantina, Palermo, Sellerio, 1997, pp. 9-29; S. Ronchey, Ricordo di Aleksandr Petrovich Kazhdan (1922-1997), in U. Criscuolo e R. Maisano (a cura di), Categorie linguistiche e concettuali della storiografia bizantina (Atti della quinta Giornata di studi bizantini, Napoli, 23-24 aprile 1998), Napoli, D’Auria, 2000, pp. 265-269.
[12] S. Ronchey, Lo stato bizantino,Torino, Einaudi, 2002; S. Ronchey, Bisanzio fino alla quarta crociata, in A. Barbero e S. Carocci (a cura di), Storia d'Europa e del Mediterraneo, vol. VIII, Roma, Salerno, 2006, pp. 215-255; S. Ronchey, Gli imperatori e l’iconoclasmo, in U. Eco (a cura di), Il Medioevo, I, Alto medioevo: Storia, Milano, Motta, 2009, pp. 380-388 (= Il Medioevo: Barbari, cristiani, musulmani, Milano, Encyclomedia Publishers, 2010, pp. 147-150); S. Ronchey, La “Terza Roma”, in U. Eco (a cura di), Il Medioevo, X, Il Quattrocento: Storia, Milano, Motta, 2009, pp. 260-268 (= Il Medioevo: Esplorazioni, commerci, utopie, Milano, Encyclomedia Publishers, 2011, pp. 105-108); S. Ronchey, La caduta di Costantinopoli, in U. Eco (a cura di), Il Medioevo, X, Quattrocento: Storia, Milano, Motta, 2009, pp. 70-79 (= Il Medioevo: Esplorazioni, commerci, utopie, Milano, Encyclomedia Publishers, 2011, pp. 32-35). Su metodi e aspetti dello studio storiografico di Bisanzio cfr. inoltre le considerazioni introduttive ai volumi di P. Schreiner, Byzantinische Kultur: eine Aufsatzsammlung. I. Die Macht, a cura di S. Ronchey e E. Velkovska, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2006, pp. pp. ix-xxi; P. Schreiner, Byzantinische Kultur: eine Aufsatzsammlung. II. Das Wissen, a cura di N. Gaul e S. Ronchey, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2009, pp. ix-xii; P. Schreiner, Bizantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung. III. Die materielle Kultur, a cura di C. Katsougiannopoulou e S. Ronchey, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2011, pp. vii-xii; P. Schreiner, Byzantinische Kultur. Eine Aufsatzsammlung. IV. Die Ausstrahlung, a cura di S. Ronchey e R. Tocci, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura, 2013, pp. viii-xvii.
[13] Cfr. in part. S. Ronchey, Profilo di storia della storiografia su Bisanzio da Tillemont alle Annales, in G. Arnaldi e G. Cavallo (a cura di), Europa medievale e mondo bizantino, (Tavola rotonda del XVIII Congresso del CISH – Montréal, 29 agosto 1995), Roma, Istituto Storico Italiano per il Medioevo, 1997, pp. 283-304;
[14] Cfr. in part. S. Ronchey, Bisanzio Continuata. Presupposti ideologici dell’attualizzazione di Bisanzio nell’età moderna, in G. Cavallo (a cura di), Lo spazio letterario del medioevo, III/1. La cultura bizantina, Roma, Salerno, 2005, pp. 691-727.
[15] S. Ronchey (a cura di), La decadenza, Palermo, Sellerio, 2002, 190 pp., con Introduzione della curatrice alle pp. 10-17; S. Ronchey, La Femme Fatale bizantina, “Palaeoslavica” 10 (2002), n° 2, “For Professor Ihor Sevcenko on his 80th birthday”, pp. 103-115; S. Ronchey, La “femme fatale”, source d'une byzantinologie austère, in M.-F. Auzépy (a cura di), Byzance en Europe, Paris, Presses Universitaires de Vincennes, 2003, pp. 153-175 ; S. Ronchey, Steven Runciman, un dandy bizantino, in S. Runciman, La teocrazia bizantina, Milano, Sansoni, 2003, pp. 7-14; S. Ronchey, Charles Diehl, o del bizantinismo, in C. Diehl, Figure bizantine, ed. it., Torino, Einaudi 2007, pp. vii-xiv.
[16] S. Ronchey, Teodora Femme Fatale, in S. Ronchey (a cura di), La decadenza, Palermo, Sellerio, 2002, pp. 19-43; S. Ronchey, Teodora e i visionari, in J.-M. Carrié e R. Lizzi Testa (a cura di), “Humana sapit”. Etudes d'antiquité tardive offertes à Lellia Cracco Ruggini (“Bibliothèque de l’antiquité tardive” 3), prefazione di P. Brown, Turnhout, Brepols, 2002, pp. 445-453.
[17] S. Ronchey, On a Golden Bough. Bisanzio in due poesie di William Butler Yeats, in G. Fiaccadori (a cura di), «In partibus Clius». Scritti in onore di Giovanni Pugliese Carratelli, Napoli, Vivarium, 2006, pp. 609-623.
[18] S. Ronchey, La morte-in-vita negli occhi. In margine a Décrire et peindre, “Rivista di Storia e Letteratura Religiosa” 45 (2009), pp. 171-183
[19] S. Ronchey, Su D'Annunzio e Bisanzio, in F. Conca – G. Fiaccadori (a c. di), Atti della XII Giornata di Studi Bizatini: Bisanzio fra tradizione e modernità (Milano, 11-12 dicembre 2013), in c.d.s.
[20] S. Ronchey – T. Braccini, Il romanzo di Costantinopoli. Guida letteraria alla Roma d’Oriente, Torino, Einaudi, 2010, con introduzione della curatrice (S. Ronchey, La Città delle città, pp. v-xxvii); sulla ricezione della Costantinopoli bizantina cfr. anche S. Ronchey, La dama con un neo sulla guancia, introduzione a P. Schreiner, Costantinopoli, trad. it., Roma, Salerno, 2009, pp. vii-xiii.
[21] Vita bizantina di Barlaam e Ioasaf, introd., trad. it., note e repertorio biblico di S. Ronchey e P. Cesaretti, Milano, Rusconi, 1980, 317 pp.
[22] Storia di Barlaam e Ioasaf. La vita bizantina del Buddha, a cura di S. Ronchey e P. Cesaretti, Einaudi, Torino 2012; a S. Ronchey si devono la co-curatela del volume e la traduzione della Parte prima (pp. 3-148), oltre all’Introduzione.
[23] S. Ronchey, Introduzione. Il Buddha bizantino, ivi, pp. vii-cvii; cfr. anche S. Ronchey, The Byzantine Life of the Buddha, “Seminar” 667 (March 2015), pp. 57-64.
[24] S. Ronchey, Bessarione poeta e l’ultima corte di Bisanzio, in G. Fiaccadori (a cura di), Bessarione e l’Umanesimo, catalogo della mostra, pref. di G. Pugliese Carratelli, Napoli, Vivarium - Istituto Italiano per gli Studi Filosofici - Biblioteca Nazionale Marciana, 1994, pp. 47-65; cfr. anche S. Ronchey, Kath’helious makrous. Le poesie funebri sull’ultima corte Paleologa in un autografo Marciano di Bessarione, in XVIIIe Congrès International des Etudes Byzantines. Resumés des communications, II, Moskva 1991, pp. 957-958; S. Ronchey, L’ultimo bizantino. Bessarione e gli ultimi regnanti di Bisanzio, in G. Benzoni (a cura di), L’eredità greca e l’ellenismo veneziano (Atti del XL Corso Internazionale di Alta Cultura della Fondazione Giorgio Cini, Venezia, 31 agosto-12 settembre 1998), Firenze, Olschki, 2002, pp. 75-92.
[25] Tra i contributi sugli émigrés bizantini che dopo la caduta di Costantinopoli si rifugiarono in Italia sotto l’ala di Bessarione cfr. S. Ronchey, Un’aristocratica bizantina in fuga: Anna Notaras Paleologina, in S. Winter (a cura di), Donne a Venezia, Roma, Edizioni di Storia e Letteratura – Centro Tedesco di Studi Veneziani, 2004, pp. 23-42.
[26] S. Ronchey, Orthodoxy on Sale: the Last Byzantine, and the Lost Crusade, in E. Jeffreys (ed.), Proceedings of the 21st International Congress in Byzantine Studies, London, 21-26 August 2006, I-III, Aldershot, Ashgate, 2006, I, pp. 313-344; cfr. anche S. Ronchey, Bisanzio veramente ‘volle cadere’? Realismo politico e avventura storica da Alessio I Comneno al Mediterraneo di Braudel, “Quaderni di Storia” 52 (luglio/dicembre 2000), pp. 137-158; S. Ronchey, La Realpolitik bizantina rispetto all’Occidente dall’XI al XV secolo, in Purificazione della memoria. Convegno storico (Arezzo, Palazzo Vescovile, 4-11-18 marzo 2000), Arezzo, Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro/Istitituto di Scienze Religiose, 2000, pp. 173-186.
[27] S. Ronchey, Malatesta/Paleologhi. Un’alleanza dinastica per rifondare Bisanzio nel quindicesimo secolo, “Byzantinische Zeitschrift” 93 (2000), ii, pp. 521-567; S. Ronchey, Il “salvataggio occidentale” di Bisanzio. Una lettera di Enea Silvio Piccolomini e l’allegoria pittorica di Bisanzio nel primo Rinascimento, in C.A. Maltezou e P. Schreiner (a cura di), Bisanzio, Venezia e il mondo franco-greco (XIII-XV secolo) (Atti del Colloquio Internazionale organizzato nel centenario della nascita di Raymond-Joseph Loenertz O.P., Venezia, 1-2 dicembre 2000), Venezia, Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, 2002, pp. 125-150 e 529-544; S. Ronchey, Il piano di salvataggio di Bisanzio in Morea, in L’Europa dopo la caduta di Costantinopoli: 29 maggio 1453. Atti del XLIV Convegno Storico Internazionale del Centro Italiano di Studi sul Basso Medioevo - Accademia Tudertina (Todi, 7-9 ottobre 2007), Spoleto, Fondazione Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, 2008, pp. 517-531.
[28] S. Ronchey, La “mummia” di Mistra. Bessarione, Cleopa Malatesta e un abito di damasco veneziano, “Thesaurismata” 31 (2001), pp. 75-89; cfr. anche S. Ronchey, Giorgio Gemisto Pletone e i Malatesta, in M. Neri (a cura di), Sul ritorno di Pletone (un filosofo a Rimini) (Ciclo di conferenze – Rimini 22 novembre – 20 dicembre 2000), Rimini, Raffaelli, 2003, pp. 11-24.
[29] S. Ronchey, L’enigma di Piero. L’ultimo bizantino e la crociata fantasma nella rivelazione di un grande quadro, Milano, Rizzoli, 2006, 540 pp., più volte ristampato.
[30] S. Ronchey, Piero, Pisanello e i bizantini al concilio di Ferrara-Firenze, in Piero della Francesca e le corti italiane, catalogo della mostra, Milano, Skira, 2007, pp. 13-19; S. Ronchey, Volti di Bessarione, in Vie per Bisanzio. VII Congresso Nazionale dell'Associazione di Studi Bizantini, Venezia 25-28 novembre 2009, a cura di A. Rigo, A. Babuin e M. Trizio, Edizioni di Pagina, Bari 2012, pp. 539-551. cfr. anche S. Ronchey, Bessarion Venetus, in Philanagnostes. Studi in onore di Marino Zorzi, a cura di C. Maltezou, P. Schreiner e M. Losacco, Venezia, Edizioni dell’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, 2008, pp. 375-401; S. Ronchey, Il volto giovanile di Bessarione, in L. De Simone (a cura di), Le Rotte dei Misteri – la cultura mediterranea da Dioniso al Crocifisso, Panzano in Chianti (Firenze), Edizioni Feeria, 2008, pp. 255-288.
[31] S. Ronchey, Andrea, il rifondatore di Bisanzio. Implicazioni ideologiche del ricevimento a Roma della testa del patrono della chiesa ortodossa nella settimana santa del 1462, in M. Koumanoudi e C. Maltezou (a cura di), Dopo le due cadute di Costantinopoli (1204, 1453). Eredi ideologici di Bisanzio. Atti del Convegno Internazionale di Studi (Venezia, 4-5 dicembre 2006), Venezia, Edizioni dell’Istituto Ellenico di Studi Bizantini e Postbizantini, 2008, pp. 259-272; S. Ronchey, Tommaso Paleologo al Concilio di Firenze, in G. Lazzi e G. Wolf (a cura di), La stella e la porpora. Il corteo di Benozzo e l’enigma del Virgilio Riccardiano. Atti del Convegno di Studi (Firenze, 17 maggio 2007), Firenze, Polistampa, 2009, pp. 135-159.
[32] S. Ronchey, Il titulus di Costantino tra conciliarismo, umanesimo e iconografia, in Costantino I, a cura di P. Brown, G. Dagron, J. Helmrath, A. Melloni, E. Prinzivalli, S. Ronchey, N. Tanner, I-III, Istituto della Enciclopedia Italiana, Roma 2013, II, pp. 645-664; S. Ronchey, Costantino Continuato. Ideologia e iconografia del carisma imperiale bizantino agli albori dell’età moderna, in Mélanges Ljubomir Maksimovic, a cura di B. Krsmanovic - S. Pirivatric, “ZRVI” 50/2 (2014), pp. 873-897 e tavv.
[33] S. Ronchey, Introduzione, in C. Morrisson (a cura di), Il mondo bizantino, I: L’impero romano d’Oriente (330-641), edizione italiana a c. di S. Ronchey e T. Braccini, Torino, Einaudi, 2007, pp. xvii-xxi; S. Ronchey, Nostalgia for Byzantium: How and Why we Continue To Sail, in Proceedings of the 22nd International Congress of Byzantine Studies (Sofia, 22-27 August 2011), Sofia, Bulgarian Historical Heritage Foundation, 2011, pp. 107-129; S. Ronchey, Chalk Lines, in L. Preta (a cura di), Geographies of Psychoanalysis: Encounters Between Cultures in Teheran. Proceedings of the 3rd Conference on Geographies of Psychoanalysis (Tehran, 16-17 October 2014), Sesto San Giovanni, Mimesis, 2015, pp. 111-118.